Rischio meteo-idro

Data:
13 Agosto 2024

Rischio meteo-idro

In alcuni casi i fenomeni atmosferici assumono carattere di particolare intensità e sono in grado di costituire un pericolo, cui si associa il rischio di danni anche gravi a cose o persone.
Si parla di rischio idrogeologico o idraulico quando piogge molto forti o abbondanti, combinandosi con le particolari condizioni che caratterizzano un territorio, possono contribuire a provocare una frana o un’alluvione.

Il rischio idrogeologico – idraulico del reticolo minore è l’insieme dei fenomeni legati allo scorrimento delle acque in superficie e/o nel sottosuolo tali da provocare squilibri e frane oppure esondazioni o allagamenti.

Il rischio idrogeologico è l’insieme dei fenomeni provocati dall’azione combinata di acqua (idro) e terra (geo) cioè degli effetti indotti sul territorio in relazione al superamento delle soglie pluviometriche critiche lungo i versanti, che possono dar luogo a fenomeni franosi di varia tipologia e rilevanza.

Nell’ambito della Bassa Val di Cecina, il contesto montano-collinare sviluppato nel settore centro-orientale del Comune di Rosignano e nel settore orientale dei comuni di Bibbona e Castagneto Carducci è quello maggiormente soggetto a problemi di stabilità dei versanti. Il quadro dei fenomeni potenzialmente in grado di determinare criticità idrogeologiche sul territorio è riportato nella “Carta delle aree ed elementi esposti a fenomeni geologici” dei Piani di Protezione Civile.

Si definisce invece rischio idraulico del reticolo minore il superamento dei livelli idrometrici di sicurezza dei corsi d’acqua della rete idrografica minore e di smaltimento delle acque piovane, con conseguenti fenomeni di esondazione e allagamenti.

 

Il rischio idraulico corrisponde agli effetti indotti sul territorio dal superamento dei livelli idrometrici critici lungo i corsi d’acqua principali dando origine alle alluvioni. Quest’ultime si verificano quando le acque non vengono più contenute dalle sponde e si riversano nella zona circostante arrecando danni a edifici, insediamenti industriali, vie di comunicazione, zone agricole ecc.


Il rischio idraulico rappresenta l’evento calamitoso più frequente e più esteso nella maggior parte delle aree del Centro Intercomunale.

COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO

L’idrografia del territorio è influenzata dalla presenza del Bacino del Fiume Fine, che si sviluppa nella porzione orientale del Comune, e da una fitta rete di corsi d’acqua secondari, che caratterizzano le aree occidentali (tra questi il più importante è il Torrente Chioma).

Le zone maggiormente a rischio idraulico sono quelle ubicate lungo il corso del fiume Fine, nella pianura di Vada-Mazzanta in cui, oltre ai problemi relativi alle piene del fiume Cecina, si assommano quelli legati alle piene del Torrente Tripesce ed alla scarsa ricettività del reticolo di drenaggio delle acque basse, nel centro abitato di Rosignano Solvay in cui Fosso Cotone e Botro Secco presentano sezioni idrauliche insufficienti, aggravata dalla scarsa capacità recettiva del reticolo fognario nelle zone a più alta densità urbana.

Vi sono inoltre una serie di punti critici, legati ai tratti di attraversamento dei corsi d’acqua secondari (il Chioma, Fortulla, il Grande, il Crocetta, etc.), che pur non avendo importanti portate per gran parte dell’anno, possono essere soggetti a piene improvvise con aumento del trasporto solido e conseguente ostruzione dei ponti e tracimazione delle acque.

COMUNE DI CECINA

Il corso d’acqua più importante è in assoluto il Fiume Cecina, che incide la parte centrale dell’intero territorio comunale; i due affluenti maggiori che scorrono sono il Torrente Acquerta e Fosso Linaglia, rispettivamente affluente di destra e di sinistra idrografia.
Per quanto riguarda il rischio idraulico, i recenti interventi di difesa e mitigazione eseguiti sul Torrente Tripesce (cassa di espansione) e sul Fiume Cecina (sistema di argini in sponda destra e sinistra, area ASIP nella zona depressa a nord di Villa la Ladronaia) hanno contribuito in modo sostanziale alla riduzione delle aree allagabili e di conseguenza degli esposti.
Le situazioni più critiche per intensità, estensione e altezza d’acqua, restano comunque quelle legate alle piene del Fiume Cecina: in particolare le aree in prossimità della foce, le infrastrutture vicino al porticciolo e tutto il tratto di territorio costiero tra Marina di Cecina e La Mazzanta. Agli effetti suddetti va sommata la possibile interferenza dovuta alle tracimazioni del Fosso Mozzo e degli altri corsi d’acqua minori che costituiscono il locale reticolo di drenaggio delle acque basse.
Nella parte più a sud del Comune nella frazione di Marina di Cecina sono presenti una serie di fossi minori (Fosso Godile, Fosso del Cedro, Fosso della Vallescaia, Fosso La Cecinella, Fosso il Cedrino) che in concomitanza di forti piogge possono provocare allagamenti nelle aree limitrofe ai fossi stessi.

COMUNE DI BIBBONA

Il territorio del Comune di Bibbona è attraversato da un’importante rete idrografica costituita da corsi d’acqua principali e da un sistema di fossi minori affluenti dei precedenti. I principali corsi d’acqua sono il Fosso delle Tane, Fosso della Madonna, Fosso Trogoli, Fosso Sorbizzi, Botro Grande e Botro Campo di Sasso.
La presenza di alcune opere di difesa e di mitigazione (casse di espansione e tratti arginati) attenua in parte condizioni piuttosto critiche, soprattutto nella parte occidentale del comune (a ovest della linea ferroviaria) dove la maggior parte delle aree abitate risultano coinvolte da scenari di esondazione.
A nord del territorio comunale le maggiori criticità sono legate alle piene del Fosso delle Tane e il Fosso della Madonna (centro abitato della California), nonostante siano state realizzate due casse di espansione nei tratti a monte.
Nella parte a sud del Comune le aree più a rischio sono individuate nella zona che si estende dalla Caserma Ederle fino all’abitato di Marina di Bibbona, dove si risente fortemente l’effetto delle esondazioni del Fosso di Trogoli e della Fossa delle Basse.
La recente realizzazione delle opere di difesa, consistenti nella realizzazione di un fosso di guardia che intercetta l’afflusso meteorico proveniente dall’area scolante a nord-est di Marina e lo recapita nel Fosso delle Basse a valle dell’area dei campeggi, ha ridotto il rischio di allagamento nell’area dei campeggi di Via dei Cipressi.

COMUNE DI CASTAGNETO CARDUCCI

L’idrografia del Comune di Castagneto Carducci è caratterizzata da corsi d’acqua che si originano dalla sommità dei crinali collinari – montuosi e si dirigono, con direzione preferenziale est-ovest, direttamente al mare solcando la pianura costiera o confluendo in corsi d’acqua di dimensioni maggiori. I principali corsi d’acqua sono il Fossa Camilla, Fosso Bolgheri il più importante tra Castagneto e Donoratico, Fosso ai Molini, Fosso della Carestia e Fosso dell’Acquacalda.
Le aree maggiormente a rischio di allagamento sono collocate lungo i due corsi d’acqua principali (Fossa Camilla e Fosso Bolgheri), soprattutto nei tratti finali che incidono la fascia costiera.
Per quanto riguarda la Fossa Camilla le aree più colpite sono quelle immediatamente a monte della foce, a valle della Aurelia, caratterizzate però da scarsi esposti (poderi e case sparse).
Per il Fosso di Bolgheri la situazione risulta più complessa ed articolata: agli apporti del corso d’acqua principale si sommano infatti i contributi del suo principale affluente Fosso ai Molini e quelli del reticolo secondario di drenaggio delle acque basse (Fosso Borghio, Fosso dei Uconi); l’area potenzialmente colpita è molto vasta, con rischio elevato in tutta la fascia costiera a valle della Provinciale “Vecchia Aurelia” (n.39) compresa tra il Fosso Borghio a nord e la Strada Provinciale di Marina di Castagneto a sud, e una zona più ristretta a monte della Aurelia compresa tra il Fosso dei Buconi e il Fosso dei Daini.
Una ulteriore criticità idraulica è legata al Fosso dell’Acquacalda ed al Fosso della Carestia, che scorrono paralleli tra loro in prossimità del villaggio turistico denominato “Paradù” per i quali sono previste specifiche misure di sorveglianza ed allerta.


Il quadro generale delle pericolosità da alluvione è riportato nei rispettivi elaborati cartografici “Carta delle aree ed elementi esposti a fenomeni alluvionali” allegati ai piani di Protezione Civile comunali.


Altri rischi connessi agli eventi atmosferici, invece, derivano dal verificarsi di fenomeni meteorologici avversi in grado di provocare direttamente danni a cose o persone.
In particolare, i fenomeni a cui prestare maggiore attenzione sono: temporali, venti e mareggiate, neve/gelate.

Il rischio temporali comprende fenomeni di pioggia improvvisi, localizzati e violenti, generalmente associati a danni dovuti a violente raffiche di vento (o delle trombe d’aria), a grandinate di grandi dimensioni e a un numero elevato di fulmini. Gli effetti dei temporali forti dipendono molto dalla vulnerabilità locale del territorio oltre che dalla persistenza del fenomeno.

Spesso al vento forte (valutata la violenza delle raffiche di vento) sono associate mareggiate altrettanto forti.
Gli ambiti dove si possono registrare significative criticità sono:
– tutti i tratti dei viali a mare, con particolare criticità nei punti in cui il mare è prossimo alle strade di transito cittadino;
– i parchi pubblici e, in generale, le zone alberate;
– le strutture balneari presenti sulla costa;
– i porticcioli e le zone portuali.

Per rischio neve si intende la possibilità di precipitazioni nevose sul territorio comunale che per la loro intensità ed entità possono provocare disagi e difficoltà ai cittadini, alle attività ed al traffico mentre per il fenomeno ghiaccio, ai fini di protezione civile, viene considerato esclusivamente quello causato da una precedente nevicata.
In caso di intense precipitazioni nevose, rappresentanti un problema soprattutto nelle aree collinari, la viabilità è il principale oggetto di criticità.
Le zone a rischio più elevato si trovano nel Comune di Rosignano Marittimo in particolare nelle frazioni di Nibbiaia, Castelnuovo della Misericordia e Gabbro e nei centri collinari di Bibbona e Castagneto Carducci.

Ultimo aggiornamento

4 Febbraio 2025, 10:50